L’agopuntura (针刺, zhēncì, in cinese mandarino) è una tecnica della medicina tradizionale cinese, che consiste nella inserzione di aghi in taluni punti del corpo umano al fine di promuovere la salute ed il benessere dell’individuo. Secondo la tradizione cinese, stimolando questi punti si possono correggere gli squilibri nel flusso dell’energia personale Qi attraverso canali conosciuti come “meridiani”. L’origine dell’agopuntura in Cina è incerta. I primi riferimenti bibliografici a questa pratica sono presenti nell’antico testo cinese Huangdi Neijing, il leggendario Canone di Medicina Interna dell’Imperatore che fu compilato tra il 305 ed il 204 a.C. Prima di ciò, è ipotizzabile che venissero utilizzati strumenti in pietra o in osso, e quindi assolutamente lontani dalla visione che abbiamo oggi della pratica. La pratica si diffuse secoli fa in molte parti dell’Asia; essa è inclusa nel corpo teorico-pratico della medicina tradizionale cinese, di cui costituisce una delle sue cinque componenti (insieme a dieta, fitoterapia, massoterapia e le ginnastiche psico-fisiche quali Qi Gong e Tai Chi); alcune sue forme sono anche descritte nella letteratura della medicina tradizionale coreana (nella quale viene chiamata yakchim) come pure in India.
Storia. La data di inizio precisa dell’utilizzo dell’agopuntura in Cina e la sua evoluzione dai primi tempi sono temi incerti. Una tradizione è che alcuni soldati, feriti da frecce in battaglia, siano stati così guariti da malanni cronici che non erano altrimenti trattabili, ed esistono anche altre varianti su questo tema. In Cina sono state ritrovate pietre affilate, conosciute come Bian shi, suggerendo che la pratica possa essere datata al neolitico o forse anche prima, all’età della pietra. Sono stati trovati geroglifici e pittogrammi, risalenti alla dinastia Shang (1600 – 1100 a.C.), che suggeriscono come l’agopuntura fosse praticata insieme alla moxibustione; è stato anche ipotizzato che l’agopuntura possa avere le sue origini nel salasso o nella demonologia. Nonostante i miglioramenti nella metallurgia nel corso dei secoli, fu solo dopo il II secolo a.C., durante la dinastia Han, che gli aghi in pietra ed osso vennero sostituiti dagli aghi di metallo. I primi esempi di aghi in metallo sono stati trovati in una tomba datata 113 a.C., anche se il loro uso potrebbe non necessariamente essere stato l’agopuntura.
Il primo esempio di utilizzo di un “meridiano” invisibile per la diagnosi ed il trattamento risale al secondo secolo a.C., ma non viene menzionato l’uso di aghi, mentre il più antico riferimento all’inserimento di aghi terapeutici si ha nel testo antico Shi Ji (史記; tradotto come Memorie Storiche) che però non menziona i meridiani, e potrebbe essere un riferimento all’incisione drenante degli ascessi, piuttosto che all’agopuntura. I testi Mawangdui, anch’essi risalenti al II secolo a.C. (anche se anticipano lo Shiji), citano l’uso di pietre appuntite per aprire ascessi, e la moxibustione, ma non l’agopuntura. Tuttavia, a partire dal II secolo a.C., l’agopuntura sostituì la moxibustione come trattamento primario per le condizioni sistemiche.
La prima testimonianza scritta di agopuntura si trova nel Huangdi Neijing (黄帝内经; tradotto come Canone di Medicina Interna dell’Imperatore), datato circa 300 a.C. Non c’è distinzione tra agopuntura e moxibustione, e viene data la stessa indicazione per i due trattamenti.
L’auricoloterapia
E’ un’altra tecnica riflessogena, introdotta nella seconda metà del secolo scorso da una geniale intuizione del medico francese Paul Nogiér, che aveva osservato come in tutto il bacino del Mediterraneo esistono metodi di cura tradizionali della sciatica, basati sulla cauterizzazione di uno specifico punto del padiglione dell’orecchio. A partire da questa originaria osservazione egli formulò l’ipotesi, che a causa della particolare innervazione del padiglione dell’orecchio, che riceve derivazioni nervose di natura simpatica e parasimpatica, potesse rappresentare una sorta di mappa, utile da un lato a conoscere le condizioni di innervazione di tutto il corpo e dall’altra una sede da poter stimolare per curare le affezioni dolorose, ma anche le disfunzioni di tutto il corpo.
La sua intuizione ha avuto in seguito sviluppi in tutto il mondo, anche in Cina ed esistono molti modi diversi di rappresentare il corpo umano sul padiglione dell’orecchio stesso e di stimolarlo per curare.
Il disegno in basso ci mostra un padiglione auricolare, nel quale è visibile la forma di un feto capovolto. Il padiglione auricolare è un’area del nostro corpo non irrorata, ma molto innervata. Stimolando quindi con gli aghi alcuni punti del padiglione auricolare, il medico ne sblocca la relativa zona d’interesse per trattare il problema del paziente.
Da sapere:
● Sicurezza innanzitutto: gli aghi utilizzati durante le sedute sono monouso.
● L’agopuntura può essere effettuata solo da un medico che ha conseguito un titolo rilasciato da una scuola di formazione riconosciuta e validata dall’Ordine dei Medici, mediante l’iscrizione in apposito registro .
● Un normale ciclo terapeutico prevede da otto a dieci sedute, ognuna della durata di circa 20 min. Le prime sedute possono essere eseguite ogni 2/3 giorni; in seguito l’appuntamento diventa settimanale.
● Durante le prime sedute il dolore può occasionalmente aumentare: è una condizione transitoria che non ha effetto sul risultato finale.